I fantasmi di Poveglia
In Italia è presente un luogo che si è conquistato il titolo di “isola maledetta”: Poveglia. Questa piccola isola situata nella laguna di Venezia è, ormai, divenuta un punto di riferimento per tutti i fan del paranormale e, tra documentari ed innumerevoli testimonianze, sembrerebbe che le voci secondo la quale delle entità sarebbero presenti sull’isola, non siano poi tanto un prodotto di pura fantasia.
Ma queste dicerie saranno davvero basate sulla realtà oppure sono solamente delle leggende metropolitane?
Un’isola avvolta dal mistero: la storia di Popilia
Anticamente conosciuta come Popilia (dal latino populus “pioppo”), l’isola di Poveglia nacque per il volere del console romano Publio Popilio Lenate. A seguito delle invasioni longobarde, divenne un luogo di rifugio per le popolazioni in fuga. Agli inizi, l’isola si difese in maniera efficace, ereggendo un castello e divenendo un borgo a tutti gli effetti ed il suo centro contribuì alla successiva resistenza di Metamauco (conosciuta anche come Malamocco), ovvero la vecchia capitale del ducato di Venezia, colpita in quel periodo pesantemente dall’invasione dei Franchi.
Grazie ad un’ottima difesa, Popilia ricevette vari privilegi e questo permise all’isola di splendere fino alla sua decadenza che coincise con la guerra di Chioggia. Tale conflitto, che avvenne tra il 1378 e il 1381 tra la Reppublica di Genova contro la Repubblica di Venezia, comportò l’occupazione di Poveglia da parte dell’ammiraglio genovese Pietro Doria che procedette poi a bombardare il monastero di Santo Spirito, decimandone gli abitanti e lasciando l’isola devastata.
La peste e le sue vere conseguenze
Si sa che, per una buona base per una storia di fantasmi, servono sempre delle fondamenta che reggano la prova del tempo; la peste fu proprio ciò che serviva per la creazione di una diceria che, negli anni, ha conferito a Poveglia il suo triste titolo di luogo maledetto.
Si racconta infatti di centinaia di morti, uccisi proprio da questa malattia, che starebbero infestando l’intera isola. Si dice anche che lo stesso terreno sia per più della metà composto da ceneri umane, o che vi fosse un medico folle, il direttore di un ospedale psichiatrico che sperimentò sulle persone le sue follie. Tutte queste storie, però, sarebbero false.
Ma come è possibile, quindi, che tutte queste morti non siano mai state censite e risultino essere una novità per gli stessi veneziani, visto e considerato che ne sarebbero deceduti molti? E che fine avrebbe fatto il fantomatico e crudele ospedale psichiatrico?
Se da un lato è vero che la peste accade davvero, vi è anche da considerare come venne realmente gestita e perché Poveglia ci ebbe a che fare: Dopo la guerra di Chioggia, Poveglia fu evacuata. Grazie alla sua ottima collocazione, l’isola risultava essere un valido punto di sosta per le imbarcazioni che qua si rifornivano e immagazzinavano svariate attrezzature. La navigazione a scopo di rifornimento continuò a lungo, e nel 1782, le strutture presenti sull’isola si fecero sempre più orientate ai fini sanitari. Qua si fermavano gli equipaggi affetti dalla peste trasformandosi in un vero e proprio luogo di quarantena.
La nascita del mito e dei suoi racconti dell’orrore
Se l’isola ha acquisito un titolo tanto macabro è grazie alla televisione: nel 2001, il noto programma “Scariest Places on Earth” (“I posti più spaventosi della Terra”)condotto da Linda Blair, protagonista del famoso film “L’Esorcista”, gli dedicò un episodio.
Fino a quel momento, Poveglia era sempre stata vista dai veneziani come un luogo sì desolato e abbandonato alla vegetazione, ma tranquillo, e le leggende metropolitane che vennero generate a causa del programma risultarono come un vero shock, dato che, prima di allora nessuno aveva mai udito di tutte le morti che sarebbero avvenute sull’isola.
Sono nate voci secondo le quali, nel 1922, sarebbe nato un ospedale psichiatrico gestito in modo disumano. La leggenda narra che un funzionario dell’ospedale, obbligato dai fantasmi, si lanciò dalla torre campanaria dell’edificio, ma ovviamente, non vi è neanche una prova che permetta di confermare tutto ciò come realmente accaduto.
Ad alimentare tali leggende vi furono anche cinque turisti americani che, nel 2016, decisero di trascorrere una notte sull’isola, salvo poi dover chiamare i soccorsi, presi dal terrore di ciò che udirono e videro nelle ore più buie: voci, lamenti, e a quanto pare, l’apparizione di spettri. Se tutto ciò sia vero o falso solamente loro possono saperlo, ma questo racconto fece parlare molto dell’isola, aggravando le dicerie sulla sua ipotetica infestazione.
Successivamente, incuriosita dalle leggende, una serie americana molto famosa conosciuta come “Ghost Adventures” (“Cacciatori di fantasmi”) si recò a Poveglia nel 2009, testando con diversi dispositivi se vi fossero davvero delle presenze. Nel corso della puntata, uno dei conduttori sarebbe stato anche posseduto da un fantasma.
Le vere vittime
“ne fodias vita functi contagio requescunt MDCCXCIII” recita una targa marmorea ritrovata sulla costa ovest dell’isola, ovvero “non scavate (disturbate) i morti per contagio in vita, riposano 1793”. Il vero numero dei decessi causati dalla peste fu di appena venti, e vennero tutti seppelliti a Poveglia, e il famoso manicomio altro non era che una struttura di riposo per anziani.
Se davvero Poveglia sia un posto che ospita gli spiriti è impossibile da sapere, ma sicuramente, è ben lontano dall’essere ciò che i suoi racconti la fanno sembrare e per ora resta un’isola dove il silenzio fa da padrone.